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"vivi una vita in cui ti riconosci"Tiziano Terzani

giovedì 10 febbraio 2011

verso la fine della Carettera Austral

Il giorno di descanso a Cocharane e' sacrosanto. Da li riprendo con nuova energia fisica e mentale per poter continuare il viaggio. Riparto con gambe nuove e in due giorni pedaliamo i 200 km che ci portano sempre piu' vicini alla fine della carettera Austral e all'inizio della seconda parte del viaggio per me in Argentina. Nell'ultima parte della carretera il paesasggio cambia attorno a noi ci sono montagne impressionanti, cime inevate cascate che sgorgano dalla roccia con lo sciogliersi dei ghiacciai, specchi d'acqua, lagune, torrenti e fiumiciattoli ovunque. La fatica che facciamo a spingere sui pedali e' totalmente appagata dall'incantevole paesaggio che ci circonda. Dopo 100Km da Cocharane prima del desvio per Tortel e di una lunga salita per arrivare a Puerto Yungay mettiamo giu' la tenda sulla riva di un fiume accanto ad una casa di contadini. Il tempo e' dalla nostra, ci prepariamo una zuppa calda che consumiamo fuori in compania di alcune caprette (Piuttosto invadenti a dire il vero) e un migliardo di zanzare(meno invadenti per fortuna) prima di infilarci al calduccio dei nostri sacchi a pelo per riposare. Il giorno dopo ripartiamo di buon mattino, dobbiamo arrivare a Puerto Yungay per per prendere una barca che ci fa attraversare un lago per poi proseguire e arrivare a Villa O'higgins. Visto l'orario e la nostra buona gamba iniziamo a spingere sui pedali per riuscire a prendere il passaggio delle 10, ma i cileni sono sorprendentemente puntuali e arrivando al porto pochi minuti dopo le 10 facciamo giusto in tempo a vedere la nave salpare. Nell'attesa del passaggio successivo conosciamo un ragazzo e una ragazza cileni con i quali e' subito "buena onda" e tra un caffe' e un mate ci facciamo compagnia per tutta la durata dell'attesa e dell'attraversata. Pur essendo due paesi molto diversi l'Italia e il Cile ci sorprende il fatto di trovarci spesso a parlare di problemi che li accomunano.
Quando scendiamo dalla barca iniziamo subito a pedalare duro per cercare di raggiungere Villa O'Higgins. Accanto a noi il Campo de hielo Norte ci allieta la visuale e non ostante ci sia una salita praticamente dietro ad ogni curva ci si distrae dalla fatica quando ad ogni cima ci si aprono davanti panorami incantevoli.
Pedaliamo di buona lena fino a quando quasi il cielo oscura e a una trentina di km da Villa O'Higgins mettiamo giu' la tenta sul ciglio della strada dietro ad una catasta di legna sotto ad una montagna innevata su di un bellissimo prato verde in mezzo ad una marea di zanzare e a mucche che ci scrutano incuriosite e ai loro "bei suvenir" che lasciano tutt'intorno. La mattina dopo arrivare a Villa O'higgins e' una sgambatina. Il paesello e' adagiato in una tranquillissima valle in mezzo ad alte montagne. Al Km 1025 siamo arrivati alla fine della carettera austral lasciando fuori "solo" i circa 200 Km da puerto Mont al Chiloe' che ho fatto in nave. Ci fermiamo in un ostello gestito da uno spanolo e dopo due giorni di campeggio selvaggio mi "sciolgo" sotto ad una lunga doccia. La sera mangiamo e beviamo nel salone con altri ciclisti spagnoli e cileni raccontandoci dei nostri viaggi e delle nostre future mete brindando all'arrivo della fine della Carettera Austral. L'indomani all'alba siamo in otto a partire dall'ostello ognino con la propria bici piu' o meno carica per andare a prendere la barca che ci permettera' di attraversare il profondissimo lago O'Higgins (che in alcuni punti arriva fino a 800m di profondita') dall'altra parte del quale inizieremo ad attraversare i 22 Km di frontiera per lasciare definitivamente il Cile che ci ha dato veramente tantissimo sia per l'ospitalita' e la gentilezza della sua gente che per gli incantevoli paesaggi per passare i Argentina. Ancora una volta siamo fortunatissimi a goderci l'attraversata sotto ad un cielo incredibilmente azzurro su uno specchio d'acqua azzurro e calmo. Pare che attraversare i 22 km di frontiera sia cosi' duro che ci sono delle persone che aspetto con il cavallo per trasportare le borse, ma noi, un po' per testardaggine e un po' per incoscenza decidiamo di affrontare la sfida e fare il tutto con le bici cariche e senza l'aiuto di nessuno. Ci troviamo a fare 22 km in quasi 6 di puro sentiero di montagna in mezzo al bosco con tratti veramente duri dove spingere la bici in salita e' il meno! C'e' un punto in cui non c'e' altro modo di proseguire che spingendo la bici che affonda in mezzo alla melma, ci troviamo ad attraversare un paio di fiumiciattoli cercando di stare in equilibrio su tronchi di albero per non cadere nell'acqua. Praticamente svalichiamo e quando ci troviamo in cima alla montagna il panorama si apre e ci ritroviamo davanti a noi il Fitz Roy con le sue torri bianche completamente illuminate dal sole. Uno spettacolo unico!!!! Con la bici cosi' pesante la fatica e' veramente tanta ma non mi capitera' mai piu' di fare "down Hills davanti al Fitz Roy!
UN altra barca ci portera' nel lato argentino e da li pedaleremo nel buio per 40 Km per arrivare finalmente al Chalten!

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