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"vivi una vita in cui ti riconosci"Tiziano Terzani

venerdì 18 febbraio 2011

Passaggio in chile e arrivo en la tierra del fuego

Ci sarebbe da scrivere un libro solo per i posti in cui troviamo da dormire!Dopo la sorta di containeir in cui abbiamo dormito alla Esperanzia abbiamo fatto tappa a Rio Gallego, continuando a pedalare nella pampa con la fortuna di avere quasi sempre il vento alle spalle o al massimo di lato. Di li ripartiamo, per arrivare ad Ushuaia dobbiamo attraversare di nuovo il confine passare per un tratto di Cile e attraversare con un Ferri lo stretto di magellano. Nel primo tratto di strada cilena ci imbattiamo contro il vento patagonico che ci spinge all'indietro. Avanzare e rimanere in equilibrio e' faticosissimo, in piu' il rumore del vento non ti fa sentire nient'altro, ti svuota la mente dai pensieri, in certi momenti sembra che arrivi da ogni lato e si ha la sensazione che ti prenda a schiaffi. E' fisicamente e psicologicamente durissima. Quando un nuvolone nero carico di acqua sopra le nostre teste inizia a mollare qualche goccia cedo e dico con Marco che andare avanti prendendo l'acqua con quel vento e' da idioti....io faccio dedo! La sua solita risposta carina (fa quel c...che ti pare io pedalo) mi fa salire la rabbia per continuare a testa bassa. Alla fine non piove e contro vento ci toccano solo 25 km....meno male che ho continuato!!!Nel passaggio sullo stretto di magellano abbiamo la fortuna di vedere dei delfini che giocano con le onde. Al di  la dello strotto piantiamo la tenda nel cortile di un parador una sorta din posto per le informazioni.

Siamo di nuovo in Cile, ci aspettano altri 120 km di ripio e di saliscendi. L'obbiettivo e' di pedalare fino a un punto che sulla nostra mappa e' segnato come Cullen.
Arriviamo nel pomeriggio e ci troviamo davanti una sorta di paese fantasma, dove  lavorano  per l'estrazione e la lavorazione del petrolio. Ci giriamo attorno senza capire da che parte si entra fino a che non passiamo affianco ad un cancello chiuso per riuscire a scendere al paese. Incontriamo un uomo a cui chiediamo se possiamo mettere la tenda da qualche parte. Lui ci accoglie con un gran sorriso ci dice di seguirlo, passa per un ufficio dove dice qualcosa ad un suo collega, poi nci porta in una struttura dove ci sono solo stanze (per gli operai) cerca un po' alla fine fine ci offre una una stanza bella grande con due letti e bagno privato dicendoci che se ci piace possiamo accomodarci li. Noi ci guardiamo in faccia e gli chiediamo quando ci viene a costare una cosa cosi' ma lui sorridendo ci risponde che non c' e' nessun problema, che possiamo stre li e accedere alla mensa per mangiare e bere tutto quello che vogliamo perchè li ce nè in abbondanza!Ringraziamo infinitamente e siamo strafelici di avere tanto lusso a gratis!!!A cena passiamo la serata a parlare con gli operaia della planta di petrolio. Altra occasione che ci conferma la generosita' e l'ospitalita' di questa gente! La mattina dopo ci svegliamo di buon ora facciamo una colazione straabbondante salutiamo gli operai che vanno al lavoro e ci rimettiamo sul ripio. Dopo 50 metri torniamo indietro con una gomma bucata e un raggio rotto. Ci mettiamo al riparo in un ex supermercato e in un paio d'ore aggistiamo quasi tutto, mentre qualcuno viene a farci compagnia con un caffe' e due chiacchiere. Quando finalmente ci rimettiamo sulla strada il vento soffia gia' forte. Facciamo un ottantina di chilometri di ripio e calamina con il vento che ogni tanto ci soffia fastidiosamente di lato facendoci fare una gran fatica ad avanzare. A un certo punto inizio a maledire tutte le curve a destra che ci mandano nella direzione opposta del vento! Arriviamo di nuovo alla frontiera, passiamo prima quella cilena poi quella Argentina e finalmente ci ritroviamo di nuovo sull'asfalto. Siamo a San Sebastian che pero' sembra essere solo un nome sulla mappa. Di fatto a parte un osteria chiusa non c'e' nient'altro. Iniziamo a cercare un posto dove poter mettere la tenda, insieme a una altra coppia di cicloviaggitori che nel frattempo sono arrivati da Porvenir. Ci dicono che altri ciclisti gli avevano parlato di un una stanza alla frontiera riscaldata con la possibilita' di cucinare e addirittura di fare la doccia. Non riusciamo a capire dove possa essere perche' ci guardiamo intorno e a parte i bagni pubblici non vediamo nient'altro. I bagni pubblici!!!!!Tra il bagno delle donne e quello degli uomini c'e' una sala d'attesa riscaldata con una piccola cucinetta all'interno! incredibile!!!!Abbiamo tutto!!! Chiedendo ad un gendarme ci da la chiave per una stanza accanto al bagno degli uomini dove possiamo anche fare una doccia! Passiamo la notte li al caldo con gli altri due cicloturisti canadesi una ragazza basca e un ragazzo messicano che arrivano nella notte mangiando e riposando pronti pere ripartire sull'asfalto per le ultime tre tappe di questo meraviglioso viaggio. Ora siamo in un ostello a Rio grande mancano poco piu' di 200 km per Ushuaia. Speriamo che sole e vento ci accompagnino per attraversare la cordigliera e fare le ultime fatiche di questo meraviglioso viaggio!!!!

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