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"vivi una vita in cui ti riconosci"Tiziano Terzani

martedì 7 gennaio 2014

Val sorentino Monte Catino.....quasi..



Il meteo sembra che ci regalerà una giornata splendida, ma il bollettino valanghe non è dei più ottimistici.
Anny (che ringrazio sempre per le foto che io in inverno non faccio..) si studia bene una soluzione per riuscire a chiudere le ferie in bellezza, e come sempre la trova. Guardiamo insieme il percorso che si è studiato e anche a me sembra una buona idea. Lanciamo la proposta e nonostante non manchino le perplessità decidiamo di partire.
Alle sei del mattino ci troviamo pronti nel parcheggio di Carpi e troviamo anche  Stauder insieme al suo gruppo. Quando diciamo di andrare in val Sarentino ci danno dei matti, ma crediamo di sapere quello che stiamo facendo, e crediamo anche di saper rinunciare nel caso.. Io Anny  e Carlo iniziamo a caricarare la nostra attrezzatura in macchina dal Cocco. Mentre metto gli scarponi nel baule chiedo ironicamente  se ha gomme termiche e catene. Si alza in coro una grassa risata....finiamo di caricare e partiamo.
La val sorentino è in là....e io cado in un sonno profondo per quasi tutta la strada.
Mi sveglio praticamente a Sorentino. Per la strada incrociamo diverse persone con il costume tipico della zona....sembra roba di altri tempi, ma fra loro anche ragazzi giovani.
Per arrivare all'attacco del percorso dobbiamo infilarci nella valle salendo per una stradina stretta e ripida. Prima di iniziare a salire facciamo un ultima tappa al bar per l'ennesima colazione.
A quel punto Pella ammette di non avere nè le termiche nè le catene. Cioè, le catena le ha, ma di un altra misura.
Iniziamo comunque a salire, fino al punto che diventa troppo pericoloso per lui proseguire. Le catene della macchina di coccco fortunatamente vanno bene nella macchina di Pella e viceversa.
Io non ci posso credere...queste non sono cose che capitano, e anche se cerco di nascnderlo sono "abbastanza arrabbiata"
Dopo un bel po' di tribolo riusciamo comunque a salire e all'alba delle 11 abbiamo gli sci ai piedi e stiamo salendo.

La neve è pesante, ma da l'idea di essere abbastanza stabile. La giornata è splendida e la vista sul catinaccio e il latemar è grandiosa. Più si sale più la neve è bella.
Rimaniamo molto indecisi ad un certo punto sulla via più sicura da prendere, ma Pella ci toglie ogni incertezza continuando per quella che a lui sembra la via migliore. Con tutte le incertezze e le precauzioni del caso seguiamo a distanza. Sull'altro versante le piste di Merano duemila, sopra di noi una bellissima vetta. Le buone condizioni della neve ci rendono comunque sempre più sicuri nella nostra ascesa.
In cima la vista è splendida e la giornata una di quelle perfette. Sono convinta di essere sul monte Catino....e invece no!!!I gpessati ci fanno notare che il monte catino è quello affiannco....poco male, sempre bello!!!!
Ripenso alla prima stagione in cui ho iniziato a sciare, alle pessime condizioni che trovavavo in continuazione. Ogni uscita che facevo c'èra qualcuno che mi diceva:"guarda, delle condizioni peggiori di queste non potevi trovarle!!!" Per un bel po' ho pensato che lo sci alpinismo fosse più sofferenza che altro, eppure c'era qualcosa che mi spingeva a continuare e ad andare ogni volta. Bhe, visto le uscite che ho fatto fino ad ora, mi viene da pensare che questo sia l'anno del riscatto. Come sempre la montagna ti può offrire due facce di una stessa medaglia, fa parte della natura: tanto dura e cattiva quanto bella e seducente.
Dalla cima partiamo con cautela uno per volta. La neve è di quelle che ti fanno innamorare!
A metà discesa ci fermiamo in una malga per farci un paio di birre al sole. Domani si ricomincia a lavorare per quello ognuno di noi vorrebbe che questa giornata non finisse più!

Quando ripartiamo memore delle uscite precedenti mi butto nel bosco insieme agli altri. Ma stavolta la neve è pesantissima e bagnata. Gli sci anzichè scivolare si piantano!!!!Barbara qualche albero più in là di me cerca anche lei di arrangiarsi come può....La discesa a questo punto si fa lunga, lunghissima, cadiamo e ci rialziamo diverse volte. A pochi metri dal sentiero la tavola di Barbara si pianta nella neve!!!!Carlo la raggiunge (cadendo) per aitarla. Vedo che scavano nella neve per recuperare la tavola. Parto anch'io per dare una mano, ma dopo neanche due metri mi ribalto a pancia all'aria impacciata come una tartaruga....non ci resta che ridere!!!!!!
Ormai siamo alla macchina...un'altra giornata incredibile, un altro regalo....Non so chi ringraziare se la prima giornata lavorativa dopo queste ferie sarà più leggera, La montagna, la natura, il sole, gli amici....e come sempre Anny e tutta la pazienza che ha avuto nel portarmi a fare le prime pellate sulla neve facendo nascere in me questa passione che non smette più di crescere!!!!!
Le sue bellissime foto renderanno l'idea come sempre della splendida giornata!!!

Traccia

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