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"vivi una vita in cui ti riconosci"Tiziano Terzani

martedì 19 luglio 2011

10 luglio 2010 Ferrata Pertini

La sveglia suona che è ancora buio, sono le 4 del mattino e mi sembra di avere appena appoggiato la testa al cuscino. Non mi dò il tempo di pensare caccio i piedi giù dal letto e parto in automatico verso la cucino per farmi un caffè e dare la pappa ai gatti. Mi vesto prendo lo zaino e parto per ritrovarmi con i Fuori Quota a Modena. Oggi la bici riposa e ci si infila l'imbrago!
Si deve essere un po suonati forse per svegliarsi alle 4 del mattino di domenica e spararsi più di tre ore di macchina per andare a fare della fatica....ma come sempre NE VALE LA PENA!!!!!!!!
La ferrata pertini http://www.vieferrate.it/ferratapertini.htm è una di quelle ferrate comode comode il cui attacco è praticamente a due passi da dove si lascia la macchina, questo purtroppo fa si che sia molto frequentata....soprattutto di domenica, dove bisogna armarsi davvero con una buona dose di pazienza... Per la prima parte infatti ci troviamo davanti un gruppetto di "alpinisti" della domenica che ignari del fatto che bloccano un tot di gente dietro a loro continuano a rallentare tutti fino a quando non riusciamo a superarli...per carità, la montagna è di tutti, ma ogniuno ha il suo passo e se ci sono altri bisogna guardarsi attorno. Pur essendo alla portata di tutti la ferrata è molto carina in alcuni tratti per niente banale e sempre molto esposta. La roccia è bellissima e invita a non attaccarsi al cavo per allenarsi ad arrampicare. Ho le gambe di legno reduce dalla runeda del giorno prima e in alcubi tratti uso le braccia per tirarmi su. La fatica è COMPLETAMENTE appagata dallo splendido panorama che ci circonda. Sotto di noi c'è la valle lunga e davanti il sasso lungo e i pitz...il panorama è emozionante, mi ci perdo con lo sguardo....Quasi alla fine della ferrata c'è anche l'attraversamento di una scala appoggiata nel vuoto...non credo di soffrire di vertiggini, ma tutte le volte che devo fare quegli attraversamenti mi si annoda lo stomaco e quasi trattengo il trespiro fino alla fine....fantastico!Poco dopo ci ritroviamo la scatola del libro di vetta che in realtà è un po' prima della fine della ferrata dalla quale ci si sbuca letteralmente arrivando su di un pascolo. Ancora un po' di dislivello e una decina di minuti di cammino tra pascoli e mucche e arriviamo sul rifugio selva. Il sentiero prosegue, e come sempre trovo un paio di comlici che preferiscono non fermarsi per arrivare alla vera vetta. Alcuni sono ancora indietro enon hanno ancora finito la ferrata. Mentre qualcuno mi chiede cosa ho intenzionedi fare io che on i sono nemmeno levata lo zaiono dalle spelle ho ghià ripreso a camminare. In poco tempo arriviamo su su su su....AZZO!!!!!!!!!!!!Mi si stringe un nodo alla gola, sono sulla cima tra due vallate da una parte le odle Funes dall'altra le dolomiti della val gardena......in quel momento non mi ricordo più della levattaccia e non sento la fatica, ammirriamo il paesaggio in silenzio per qualche minuto, poi vorremmo proseguire, ma ci sovviene il fatto che siamo in gruppo e facciamo ritorno al rifugio dove nel frattempo sono arrivati gli altri.
Mi sento da Dio sono appagata felice di essere li, mi stendo sul tappeto d'erba e recupero le forze con un sonnellino di 10 minuti (quando dico che dormo a comando....) finchè non sento qualcuno che mi chiama allora mi sveglio mi riinfilo le pedule e inizio l'agognata discesa per il bosco. So che le mie gambe che ultimamente sono meno abituate a quel movimento pagheranno caro....
La giornata finisce in fondo al sentiero di ritorno come al solito a "tarallucci e vino" Per il viaggio di ritorno però stavolta passo il volante a un compagno di scalata.........anche questa è fatta!!!

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