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"vivi una vita in cui ti riconosci"Tiziano Terzani

lunedì 28 novembre 2011

Due giorni sul carrega

Sabato mattina la sveglia ci butta giù dal letto come sempre prestissimo. Le giornate sono corte e la strada da fare partendo dalla bassa è sempre tanta. Non c'è tempo da perdere. Dopo più di due ore di macchina fuggiamo dalle nebbie e arriviamo al rifugio rivolto sopra il paesino di Giazza. La giornata è splendida, dopo aver messo giù le nostre cose al rifugio ci incamminiamo sul sentiero 186 che parte proprio da lì.In una ventina di minuti arriviamo al passo pertica dove si trova il relativo rifugio. Da qui partono il sentiero Pojesi che però troviamo "ufficialmente chiuso" (così ci dice il rifugista) e la ferrata Biasin. Ci infiliamo l'imbrago e in 5 minuti arriviamo all'attacco della ferrata. Corta ma impegnativa, prima di attaccare i moschettoni si fa qualche passaggio di arrampicata in verticale e non sarà l'unico!La ferrata prosegue sempre molto esposta. Ad un certo punto "entra" dentro la montagna. Bisogna passare attraverso una fessura che si fa sempre più stretta. Mi incastro con lo zaino e ci metto un po' a capire come fare a "scastrarmi". Appena dopo quel passaggio strettissimo fortunatamente c'è un terrazziono che permette di prendere un attimo fiato e di riposare un po' le braccia. Appena si rimettono le mani sulla roccia però si riparte in verticale e c'è bisogno di braccia gambe e tecnica per continuare a salire. 
Ci mettiamo un po' più di mezz'ora per arrivare alla fine della ferrata che però non corrisponde alla vetta. Da li continuiamo sul sentiero 108. che inizia con dei comodi saliscendi con dislivelli impercettibili, finchè dopo poco letteralmente si impenna per farci arrivare a cima tibet.
Siamo in cresta c'è neve ghiacciata e lo spettacolo davanti ai nostri occhi è a dir poco mozzafiato. In qualunque ndirezione lo sguardo si perda incontra solo cime. Quelle dell'adamello sono completamente bianche, poi si vedono quella del brenta e la presanella. Continuiamo a camminare in cresta, l'intenzione sarebbe quella di raggiungere la vetta del carrega. Raggiungiamo un altra cima, la vetta della madonnina, e iniziamo a capire che senza ramponi si fa pericoloso andare avanti per la neve ghiacciata. Siamo sul crinale e non è il caso andare a correre del pericolo. La montagna va sempre rispettata. I nostri occhi e il nostro cuore hanno fatto comunque già il pieno di paesaggi fantastici, quindi ci accontentiamo e prendiamo un sentiero per ridiscendere.
La splendida giornata si conclude al rifugio revolto con un ottima cena e chiacchiere davanti al camino. Ci siamo solo noi e i gestori e ci lasciamo coccolare!

Carrega mtb...the day after

Il rifugio dista solo dieci minuti dal punto di ritrovo dove ci siamo dati l'appuntamento....gli altri vengono dalla bassa con due ore di macchina....ma noi riusciamo ad arrivare incredibilmente in ritardo lo stesso!!!Nel parcheggio di Giazza ci aspettano Mazzi la Mirella Gianlu(71)  Emi  e Gianluca (Casarini) hanno già scaricato tutte le bici da furgone. Dopo i meritati "rimproveri" per il ritardo e una breve consulta decidiamo di ricaricare tutto sul furgone per toglierci almeno una parte di salita di asfalto e di partire poco sotto il rifugio rivolto. La giornata è splendida il cielo azzurissimo e non ostante sia autunno inoltrato e oltre quota 1500 la temperatura è mite.
Ci mettiamo in sella alle nostre bici e iniziamo a pedalare sulla strada militare che io ed Anny avevamo già fatto a piedi la sera prima. Il panorama è semplicemente meraviglioso passiamo oltre al rifugio Pertica dove il giorno prima ci eravamo fermati a farci un vinbrulè e raggiungiamo quota 1900. Attorno a noi solo montagne e cime innevate. Continuiamo a salire facendo anche un tratto sulla neve ghiacciata. Poi arriva la prima discesa. All'inizio difficilotta. Poi sempre più difficile!!!!!Mentre gli uomini ci "scivolano" via io e la Mirella scendiamo dalla bici e la prendiamo in chiacchiera fino a giù!!!Bhe la mtb è poi anche questo, non importa essere sempre dei fenomeni no?!
Dopo la lunga discesa "mortale" ricominciamo a salire in mezzo al bosco. Incontriamo anche un gruppo di simpatici bikers vicentini con i quali scattiamo una foto e ci invitano ad andarli a trovare nel loro forum (aplo mtb) Scattiamo una foto di gruppo e ripartiamo. Poco dopo facciamo un altra breve pausa in una malga (chiusa) per sgranocchiare qualcosa prima della discesa. Poi tutti felici e contenti (tranne Mazzi che non ha avuto le noccioline dalla Mirella....) ci rimettiamo in sella per la bellissima discesa verso Giazza!
Un'altra bellissima giornata è andata e come sempre gran gruppo!!!!
Le foto che ha fatto Anny son qui!!!foto

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