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"vivi una vita in cui ti riconosci"Tiziano Terzani

venerdì 28 ottobre 2011

Trecking lago santo monte giovo rondinaio

Ormai sono le 8:30 del mattino quando riusciamo finalmente tra ritardatari e dispersi nella bassa a riunirci tutti per lasciare la pianura modenese e dirigerci verso il lago santo modenese. Alla partenza ci siamo io Mazzi la Mirella Anatas Emiliano Pucci e Mauro. Giro programmato da Mirella itinerario "studiato" (nei dettagli ovviamente) da me ed Anatas con uno sguardo veloce alla mappa un paio di sere prima. Appena partiamo sbagliamo ad imboccare il sentiero e ormai che ci siamo improvvisiamo di proseguire in modo diverso...
Purtroppo il sole l'abbiamo lasicaito a Modena e ci tocca di incamminarci addentrandoci in mezzo alla nebbia nel bosco dentro al quale non camminiamo per molto essendo già abbastanza in quota.
L'erba e le piante sono ricoperte da ghiaccio e la nebbia si fa sempre più fitta. Poco dopo il bosco la salita inizia a fare sul serio e si passa un tratto bello ripido dove bisogna aggrapparsi alle rocce per salire stando attenti a non scivolare con il ghiaccio.
Mentre saliamo il panorama possiamo solo immaginarcelo anche se al di là della nebbia sembra che un timido sole ogni tanto voglia provare ad uscire
Siamo ancora sulla parte più fredda il versante modenese esposto a Nord . Stiamo raggiungendo il crinale che divide l'Emilia dalla Toscana e il paesaggio tra il bianco della brina e la nebbia a tratti è quassi surreale.
Stiamo per arrivare sulla prima vetta del nostro giro e mano a mano ch ci avviciniamo sembra che la nebbia si diradi.
Raggiungiamo la cima del Rondinaio, la nebbia va e viene regalandoci degli squarci spettacolari sulle Apuane da una parte il crinale con il cimone dall'altra e quando si apre del tutto riusciamo a vedere bene anche il mare all'orizzonte.

Godiamo del panorama attorno a nopi intanto che scattiamo foto e ci rifocilliamo con i nostri panini ghiacciati. Nei momenti in cui esce il sole la temperatura si alza subito di qualche grado e ci fa stare bene anzi meglio di quello che già stiamo!
Poi ci rimettiamo in marcia sul famoso 00 che in questo tratto è anche G.E.A (grande escursione appenninica) per raggiungere anche la cima del monte Giovo.



Nell'ultimo tratto la salita è sempre più pendente fino a diventare un sentiero attrezzato con cavi di sicurezza per aiutarsi a salire. Ultimo sforzo prima di raggiungere la seconda vetta della giornata e ricominciare a scendere. Il paesaggio intorno a noi è meraviglioso. Siamo sul crinale, da un lato il versante nord completamente ricoperto di bianco, dall'altro quello sud pieno dei colori dell'autunno con le loro mille sfumature calde. Il freddo continua ad essere pungente ma proprio nel momento in cui iniziamo la discesa il cielo inizia ad aprirsi sempre di più fino a lasciare spazio al sole.Arriviamo al rifugio appagati dallo splendido giro un po' affamati ma soprattutto assetati! Ci sta una birra...o forse anche tre e un brindisi a noi!

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