Saminviaggio
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sabato 23 marzo 2019
108 saluti al sole
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Via Sant'Onofrio, 13, 41043 Formigine MO, Italia
giovedì 14 marzo 2019
Sul cammino dello yoga. Riflessioni tra allieva e insegnante
Una delle definizioni più vere che ho sentito sullo yoga, è
che ci sono tanti tipi di yoga quanti sono gli insegnanti che lo
insegnano. Si possono leggere tantissime
definizioni tantissima filosofia, ma alla fine lo yoga è soprattutto pratica esperienziale,
diretta, e nel momento in cui stiamo mettendo in connessine mente corpo e
respiro stiamo facendo un’esperienza di yoga.
In tanti anni di pratica, ho avuto la fortuna di praticare
con tanti insegnanti e tanti maestri, dai cui ho imparato tanto e attraverso i
quali ho potuto avere una visione più ampia di questa meravigliosa
disciplina. Non credo che ci sia un modo “giusto” o “sbagliato” di fare yoga,
nel momento in cui se capisci qual è il fine ultimo riesci come insegnante a
trovare il tuo o i tuoi modi per trasmetterlo. Come ho sempre detto, lo yoga è
un percorso e si possono prendere tante strade diverse, l’importante è che
convergano tutte in una stessa direzione che è una presa di consapevolezza che passa
anche attraverso al benessere fisico, ma va ben oltre. Si tratta di fare
esperienza di sé attraverso l’esperienza diretta fisica e mentale, attraverso l’ascolto
totale di sé (pratyhara).
Proprio perché ognuno di noi è diverso difficile pensare che
possa esserci una formula magica uguale per tutti.
Per questo motivo a chi si approccia per la prima volta al
mondo dello yoga, consiglio sempre di darsi tempo e di provare non solo diversi
stili, ma proprio anche diversi insegnanti, perché anche uno stesso stile di
yoga praticato con un insegnante diverso, può essere un’esperienza diversa. Da
allieva, che ha scelto di abbracciare lo yoga come stile di vita, continuo tutt’ora
a praticare con insegnanti diversi, perché credo che ognuno abbia qualcosa da
trasmettere, da ognuno c’è qualcosa da imparare.
Ora, non dico che bisogna frequentare mille corsi di yoga,
cosa che io faccio perché per me è diventato un percorso, di vita e di studio,
ma credo che sia giusto provare diversi insegnanti per trovare quello che è più
nelle proprie corde. Sono convinta che un insegnante di yoga alla fine lo si
scelga per motivi che vanno altre ai costi e alla distanza.
Da insegnante di yoga, sono consapevole di essere su di un
percorso in continua evoluzione. Il lavoro che svolgo con i miei allievi non è
solo quello di dar loro nozioni tecniche ma anche quello di cercare di dar loro
gli strumenti per iniziare il loro percorso personale.
Per questi motivi personalmente, credo che da insegnante la
ricerca e lo scambio con altri insegnanti sia fondamentale per la propria
crescita personale e professionale. Frequentare insegnanti diversi, ma anche
scuole diverse di yoga, lasciando fuori il giudizio, credo che sia segno di
grande apertura mentale. Purtroppo, devo dire che mi è capitato anche in questo
ambiente, a volte di trovare scuole o/e insegnanti un po’ chiusi da questo
punto di vista. Lo yoga non è una religione, non ci sono dogmi, ma come disciplina
e filosofia di vita dovrebbe darti gli strumenti per avere una visione più
ampia delle cose.
Che poi ultimamente visto che ora sembra diventato quasi di
moda (ma ce ne fossero di mode così), qualcuno segue le regole del mercato perché
questo è il risultato dell’occidentalizzare qualcosa che affonda le sue radici
nella così diversa (diversità = ricchezza) cultura orientale, è perché chi fa
la coraggiosa scelta di viverci con lo yoga la spesa, le bollette, il mutuo o l’affitto
a fine mese deve pagarlo come tutti gli atri!
Quando mi capita accolgo con molto piacere altri insegnanti
nelle mie classi, non senza il timore, lo devo ammettere, a volte, di essere
giudicata, anche se lo studio di questa disciplina dovrebbe insegnarci a stare
al di fuori del giudizio, ma perché credo che ascoltare il parere o il punto di
vista di chi è sul tuo stesso percorso, ci possa arricchire!
Per concludere, non c’è niente di più personale forse, di un
percorso di yoga che è anche “aimsa” lo studio del sé, ma siccome nessuno di
noi vive da eremita su di un’isola deserta lo studio del sé avviene anche in
relazione al rapporto con gli altri con la consapevolezza e l’umiltà che da tutti possiamo imparare.
domenica 10 marzo 2019
Azione Natura
Quest'anno abbiamo avuto l'onore di essere stati invitati come ospiti a
Marano sul Panaro, per la trentaduesima edizione di Azione Natura,
manifestazione che si svolge ogni anno a marzo, in cui ogni venerdì sera viene
fatta una presentazione fotografica a tema.
Una manifestazione fotografica in cui la protagonista è
sicuramente la natura, e l'uomo in relazione ad essa nei suoi modi di
viverla. Il tema per la nostra serata era "la bicicletta".
La presentazione, di cui si è occupato Anny, ha voluto rappresentare il
modo in cui viviamo la bici come mezzo per divertirci, per esplorare, per
conoscere, per socializzare....mezzo che viviamo a 360° senza mai esserci
fissati su uno stile piuttosto che un altro e mai in maniera competitiva. Dalla
presentazione è emerso però, come sia cambiato per entrambi il nostro modo di
viverla: dalla frenesia di passare come schegge impazzite da un posto all'altro
macinando salite e discese con l'adrenalina sempre a mille, ad un modo più
esplorativo e contemplativo di viaggiare. Negli ultimi anni infatti per Anny la
spinta motivazionale è stata sempre di più quella di rappresentare il mondo
attraverso un obbiettivo, rendendo sempre più forte la priorità di portare a
casa lo scatto perfetto. Questo ti porta ad osservare, scrutare, ad imparare ad
aspettare il momento giusto. Si impara a guardare le cose da un altro punto di
vista....attraverso l'ottica della sua inseparabile macchina fotografica.
Ma non è solo la fotografia che ci ha dato modo di rallentare la nostra
frenesia. Negli ultimi anni infatti, nei nostri viaggi, oltre alla bici, gli
sci, gli scarponcini da trecking, c'è un altra cosa che non lasciamo mai a casa
: il tappetino di Yoga!
Non passa giorno infatti che sia a casa che in viaggio io e Anny
srotoliamo il nostreo tappetino per iniziare la giornata con un oretta di yoga.
Stessa cosa che facciamo spesso anche al ritorno dei nostri giri. Non è solo un
modo per stare in forma, per mantenere "oliate" le nostre povere
articolazioni forzate da tutti gli sport che facciamo. Ogni volta che
srotoliamo il tappetino per praticare, che sia su un prato in montagna, o in
qualunque altro posto in mezzo alla natura, significa fermarsi, dedicare
davvero del tempo e l'attenzione verso se stessi, e non c'è modo più bello di
farlo immersi nella natura sentendosi davvero un tutt'uno con essa. Anche
questo ti da modo di rallentare, di predisporti all'ascolto, all'osservazione,
di percepire e percepirsi in maniera più profonda, di connettere il tuo sè
interiore con la natura senza i confini del corpo fisico.
Prima della presentazione di Anny mi è stato chiesto di guidare una
sessione di yoga aperta a tutti. Abbiamo srotolato i nostri tappetini sul
pavimento di parquette del palcoscenico, i tecnici hanno calato le luci nella
platea (vuota) e puntato le luci soffuse su di noi che abbiamo iniziato la
nostra pratica con una musica dolce in sottofondo. In pochi attimi si è creata
un energia splendida e l'ora di yoga è scivolata via predisponendoci con corpo
e mente per seguire il viaggio fotografico della presentazione di Anny!
Un grazie di cuore agli organizzatori di "Azione Natura" che
ci hanno dato l' opportunità di vivere e condividere un esperienza così bella!
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41054 Marano Sul Panaro MO, Italia
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