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"vivi una vita in cui ti riconosci"Tiziano Terzani

giovedì 14 marzo 2019

Sul cammino dello yoga. Riflessioni tra allieva e insegnante



Una delle definizioni più vere che ho sentito sullo yoga, è che ci sono tanti tipi di yoga quanti sono gli insegnanti che lo insegnano.  Si possono leggere tantissime definizioni tantissima filosofia, ma alla fine lo yoga è soprattutto pratica esperienziale, diretta, e nel momento in cui stiamo mettendo in connessine mente corpo e respiro stiamo facendo un’esperienza di yoga.  

In tanti anni di pratica, ho avuto la fortuna di praticare con tanti insegnanti e tanti maestri, dai cui ho imparato tanto e attraverso i quali ho potuto avere una visione più ampia di questa meravigliosa disciplina. Non credo che ci sia un modo “giusto” o “sbagliato” di fare yoga, nel momento in cui se capisci qual è il fine ultimo riesci come insegnante a trovare il tuo o i tuoi modi per trasmetterlo. Come ho sempre detto, lo yoga è un percorso e si possono prendere tante strade diverse, l’importante è che convergano tutte in una stessa direzione che è una presa di consapevolezza che passa anche attraverso al benessere fisico, ma va ben oltre. Si tratta di fare esperienza di sé attraverso l’esperienza diretta fisica e mentale, attraverso l’ascolto totale di sé (pratyhara).

Proprio perché ognuno di noi è diverso difficile pensare che possa esserci una formula magica uguale per tutti.

Per questo motivo a chi si approccia per la prima volta al mondo dello yoga, consiglio sempre di darsi tempo e di provare non solo diversi stili, ma proprio anche diversi insegnanti, perché anche uno stesso stile di yoga praticato con un insegnante diverso, può essere un’esperienza diversa. Da allieva, che ha scelto di abbracciare lo yoga come stile di vita, continuo tutt’ora a praticare con insegnanti diversi, perché credo che ognuno abbia qualcosa da trasmettere, da ognuno c’è qualcosa da imparare.

Ora, non dico che bisogna frequentare mille corsi di yoga, cosa che io faccio perché per me è diventato un percorso, di vita e di studio, ma credo che sia giusto provare diversi insegnanti per trovare quello che è più nelle proprie corde. Sono convinta che un insegnante di yoga alla fine lo si scelga per motivi che vanno altre ai costi e alla distanza.

Da insegnante di yoga, sono consapevole di essere su di un percorso in continua evoluzione. Il lavoro che svolgo con i miei allievi non è solo quello di dar loro nozioni tecniche ma anche quello di cercare di dar loro gli strumenti per iniziare il loro percorso personale.

Per questi motivi personalmente, credo che da insegnante la ricerca e lo scambio con altri insegnanti sia fondamentale per la propria crescita personale e professionale. Frequentare insegnanti diversi, ma anche scuole diverse di yoga, lasciando fuori il giudizio, credo che sia segno di grande apertura mentale. Purtroppo, devo dire che mi è capitato anche in questo ambiente, a volte di trovare scuole o/e insegnanti un po’ chiusi da questo punto di vista. Lo yoga non è una religione, non ci sono dogmi, ma come disciplina e filosofia di vita dovrebbe darti gli strumenti per avere una visione più ampia delle cose.

Che poi ultimamente visto che ora sembra diventato quasi di moda (ma ce ne fossero di mode così), qualcuno segue le regole del mercato perché questo è il risultato dell’occidentalizzare qualcosa che affonda le sue radici nella così diversa (diversità = ricchezza) cultura orientale, è perché chi fa la coraggiosa scelta di viverci con lo yoga la spesa, le bollette, il mutuo o l’affitto a fine mese deve pagarlo come tutti gli atri!

Quando mi capita accolgo con molto piacere altri insegnanti nelle mie classi, non senza il timore, lo devo ammettere, a volte, di essere giudicata, anche se lo studio di questa disciplina dovrebbe insegnarci a stare al di fuori del giudizio, ma perché credo che ascoltare il parere o il punto di vista di chi è sul tuo stesso percorso, ci possa arricchire!

Per concludere, non c’è niente di più personale forse, di un percorso di yoga che è anche “aimsa” lo studio del sé, ma siccome nessuno di noi vive da eremita su di un’isola deserta lo studio del sé avviene anche in relazione al rapporto con gli altri con la consapevolezza e l’umiltà che da tutti possiamo imparare.

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